1. |
Malevento
03:44
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Dormo nel mio sudario ignobile
Tra fredde mura assaggio il buio intorno a me
La vita striscia fra le mie vene come se
Fosse un serpente che mi seduce e scivola
Divora il frutto delle gambe pallide
Ed il veleno infetta il seno e il ventre
E inocula il seme
Danzerò sotto la luna e il vento
Fremerò fra tenebre e sgomento
Lunga e ingannevole è la via
Dal sonno eterno
Alle colline e al crocevia
Di Malevento
Rido fra gli argini delle mie labbra
Fredde e scure
Affette da una malattia
La voglia sale
E mi consuma languida
Come il serpente
Che mi condanna e scivola
Divora il frutto delle gambe pallide
Ed il veleno infetta il seno e il ventre
E inocula il seme
Danzerò sotto la luna e il vento
Fremerò fra tenebre e sgomento
Lunga e ingannevole è la via
Dal sonno eterno
Alle colline e al crocevia
Di Malevento
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2. |
Mater Tenebrarum
03:48
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Brucia come il ghiaccio di mille Siberie
La vita che si agita in grembo
Asciuga il ventre martoria il mio seno
L’ombra che mi segna coi denti
Ho respirato polveri e fuochi di Pompei
Succhiato il Mare Morto alla sua foce
Ho suggerito impavida l’inganno degli Achei
Ho visto Dio annaspare sulla croce
Nera come il fango e la coscienza di Caino
L’ombra ingoia i miei sensi
Sedotta dalle favole di un’immortalità
Senza amore né gloria
Strega per inganno e madre per amore
Soffro il male che do
Spoglia mie gambe placa le mie voglie
Ma subito svela l’inganno
Che non esiste gioia senza cicatrice
Ho l’anima sepolta nel fango
Scelsi di seguire un amore nato male
Che la guerra mi ha rubato e restituito in poche ossa
E per nutrire il frutto di un amplesso consumato
Di fretta nella culla di una fossa
Stipulai quel patto che gonfia le narici
E apre le tue gambe a un altro Dio
Quel sacrificio immondo
Per vendicare l’odio
E salvare un’altra vita dall’oblio
Nera come il fango e la coscienza di Caino
L’ombra ingoia i miei sensi
Sedotta dalle favole di un’immortalità
Senza amore né gloria
Strega per inganno e madre per amore
Soffro il male che do
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3. |
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Violante aveva un osso di capra
Lo usava per romper le noci
Violante aveva un osso di capra
Lo usava per contare i giorni
Ma un giorno la capra disse a Violante
"Violante il giorno è arrivato"
Ma un giorno la capra disse a Violante
"Violante, il giorno è oggi"
E allora Violante partì
Lasciando alle spalle l'attesa dei giorni
Conobbe l'amore
Imparò le stagioni
In primavera la vita risorge
L'estate imbionda la terra
L'autunno riscalda la legna
L'inverno ti sbianca la pelle
Violante aveva una coda di paglia
Volava sui pini del bosco
Violante aveva una coda di paglia
Volava sui campi ed il bosco
Ma un giorno la scopa disse a Violante
"Violante è tempo di andare"
Ma un giorno la scopa disse a Violante
"Lo sai che ci sono altri cieli?"
E allora Violante partì
Lasciando alle spalle la Valle D'Ansanto
Trovò un altro amore
Ed altre stagioni
In primavera la vita risorge
L'estate imbionda la terra
L'autunno riscalda la legna
L'inverno ti sbianca la pelle
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4. |
Tenebra
05:41
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Tenebra
Che cosa sei
Tenebra
Che cosa vuoi
Non lo sai che la vita è un sogno
E svegliarsi fa male
Come tremule viole d’aprile
Già bruciate dal sole
Tenebra
Vattene via
Tenebra
Lasciami sola
Non lo sai che la vita è un soffio
Come il vento d’estate
Che prosciuga la vita dai boschi
Dalle foglie bagnate
Tenebra
Stringimi forte
Tenebra
Dove mi porti?
Non lo sai che il tempo è un inganno
Come il cielo d’ottobre
Che colora le piante di luce
E le gonfia di febbre
Tenebra
Portami via
Tenebra
Porgimi il cuore
Non lo sai che la vita è un sogno
Come un campo d’inverno
Che nasconde la vita e la morte
Come un grembo materno
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5. |
Mephis
04:12
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Irrespirabile tra boschi fronde e vie
Si cela Dea Mefite
La bocca dell’Inferno quieta aspetterà
Per risucchiarti l’anima
“E non avrai padroni se
santifichi il mio nome
Riversa il cuore in un calice di fango
La vita nasce e muore”
Tra le spire fragili di un’altra eternità
Del respiro di una Dea non ricorderai niente
Mefite accogli la preghiera disperata
Di una figlia senza casa
Apri la porta dell’abisso dietro te
E mostrami la strada
“E non avrai padroni se
santifichi il mio nome
Riversa il cuore in un calice di fango
La vita nasce e muore”
Tra le spire fragili di un’altra eternità
Del respiro di una Dea non ricorderai niente.
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6. |
Cera
05:08
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Cera di lutto
Gocce di candela
Disegnano lo spazio e il tempo intorno a te
Il fuoco brucia l'aria
Di pianto e malattia
Lamenti di dolore ti trattengono
Ma ascolta, ricorda
Segui la fiamma sulla cera e poi
Vola via dove i cieli si congiungono
Sciogli i drappi neri della tua agonia
E afferra quelle che mani che ti aspettano
Perché non vuoi portarmi via con te?
Perché tu vuoi lasciarmi al mio dolore?
Vegliano ancora
La vita che non c’è
Piegate dalla fede il lutto affrontano
Fiamme di cera
Si incrociano nel buio
Silenti nella sera il gelo filtrano
Ma ascolta, ricorda
Segui la fiamma sulla cera e poi
Vola via dove i cieli si congiungono
Sciogli i drappi neri della tua agonia
E afferra quelle che mani che ti aspettano
Perché non vuoi portarmi via con te?
Perché tu vuoi lasciarmi al mio dolore
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7. |
Il Canto dei Morti
05:38
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Tornerò
Con le mie spoglie
Nuda nel letto del buio
Con le mie
Sfioro le labbra
Informi dell’oscurità
Le inibizioni calano
All’ombra della luna
Fra le mie braccia pallide
Versa i sensi
Il mondo finirà con noi
I sogni cancellano il tempo
E ti stringono a me
Volano i corvi nell’ombra
Intonano il canto dei morti
e si stringono a noi
Non ho che
Nella mia bocca
Il gusto dell’oscenità
“Così sia”
Prego con versi
Neri di necromanzia
Le inibizioni calano
All’ombra della luna
Fra le mie braccia pallide
Versa i sensi
Il mondo finirà con noi
I sogni cancellano il tempo
E ti stringono a me
Volano i corvi nell’ombra
Intonano il canto dei morti
e si stringono a noi
Tornerò le prime sere di agosto
Quando le lucciole infestano i campi ed il bosco
Io ti troverò
Dovessi scavar la tua una fossa coi denti
E ti porterò
Dentro il mio letto di terra
All'ombra di lapidi e pioppi superbi
Il mondo finirà con noi
I sogni cancellano il tempo
E ti stringono a me
Volano i corvi nell’ombra
Intonano il canto dei morti e si stringono a noi.
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8. |
Volano i Corvi
02:35
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Volano i corvi
Nel cielo della sera
Disegnano cerchi nel vento
Posano stanchi
Sul tetto della chiesa
Vegliano il campo e le case
Ho amato l’estate
La schiena sul prato
I baci nascosti nel fieno
Le spighe di luglio
Le stelle di agosto
Le more silvane nel seno
Cantano i grilli
Nel cielo della sera
Orchestra smeralda nel grano
Brillano al buio le lucciole in festa
Tempesta di fiamme nel vuoto
Ho amato l’estate
I cervi e le fate
Si stringono intorno alla sera
Le fiabe dei vecchi
Contate ai bambini
Colorano sogni divini
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9. |
Or Poserai Per Sempre
05:19
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Veglia nel buio
Prega i tuoi demoni
I tuoi demoni
Di polvere e fumo
Bevi la fine
Da rami di bacche
Che grondano morte e silenzio
Che grondano morte e silenzio
Or Poserai per sempre
Stanco mio Cor
Perì l’inganno estremo
Ch’eterno io mi credei
Amaro e noia la vita
Altro mai nulla
Né dei miei sospiri è degna questa terra
Sfiora le ombre
Con dita già morte
Già morte, le labbra e la fronte
Cerca nel sogno
La luce del volto
Che mormora frasi d’amore
Che mormora frasi d’amore
Or Poserai per sempre
Stanco mio Cuore
Perì l’inganno estremo
Ch’eterno io mi credei
Amaro e noia la vita
Altro mai nulla
Né dei miei sospiri è degna questa terra
“Sognare oppure no
Tra questa e un’altra età
Il cuore uccide la ragione
E resto qui tra le fiamme del tempo”
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10. |
Ver Sacrum
06:40
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Notte scorri gelida
Mamerte guarda noi
I canti scaldano di più
Del fuoco intorno a noi
Chi parte insieme a me mai più ritornerà
Seguendo il lupo che il suo nome ci darà
Le rupi che disegnano lo spazio intorno a noi
Fra i rivi che da secoli dissetano gli Dei
Un Adriatico di pascoli e foschie
“Irpinia Fertile” ti chiamerò così
Le civiltà di secoli
Ci insegnano che in noi
Rivivono la forza ed il coraggio degli eroi
Dei Pentri agli Osci il sangue antico scorrerà
Tra valli e monti di una terra senza età
Le rupi che disegnano lo spazio intorno a noi
Fra i rivi che da secoli dissetano gli dei
Un Adriatico di pascoli e foschie
“Irpinia Fertile” ti chiamerò così.
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La Janara Grottaminarda, Italy
La Janara è una band che prende il nome da quella creatura misteriosa che per secoli ha popolato le leggende e i racconti della gente irpina. Proprio in Irpinia, terra selvaggia e poco generosa, La Janara si erge portando in giro il dark sound italiano de L'Impero delle Ombre, Paul Chain e Death SS. ... more
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